It is sar chaw – with pleasure – that I bring you some tales from the place people have called an “invisible nation.”
Sar chaw, literally “on my eyes,” is a very versatile and ubiquitous expression used to convey kindness and hospitality in numerous ways. People say it after you thank them, when saying goodbye, and even when greeting you.
Me – my name is Elia, I grew up in Italy and spent six years in the United States before moving to northern Iraq. I am now living in Sulaimani, in Kurdistan. I like foreign affairs, politics of all colors and countries, soccer, and red-and-black teams from Milano that play it.
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E’ sar chaw – con piacere – che vi propongo alcuni racconti dal posto che e’ stato chiamato una “nazione invisibile”.
Sar chaw, letteralmente tradotto “sui miei occhi”, e’ un’espressione molto versatile qui in Kurdistan, usata per comunicare gentilezza e ospitalita’ in vari modi. Lo senti dire dopo un ringraziamento, quando ci si saluta, e anche all’entrata di un negozio.
E io? Mi chiamo Elia, sono nato e cresciuto in Italia e ho vissuto sei anni negli Stati Uniti prima di trasferirmi nell’Iraq del nord. Ora vivo e lavoro a Sulaimani, in Curdistan. Mi piacciono gli affari esteri, la politica di tutti i colori e da tutto il mondo, il calcio, e le squadre rossonere di Milano che ci giocano.
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ciao elia, ormai è un’abitudine leggerti quasi ogni giorno, è molto bello per sentirti vicino, ed interessante per i piccoli flash di vita vissuta su quella terra lontana…
Grazie per la bella iniziativa
gigi
Wow…I love That Book Invisible Nation…No doubt being in the invisible nation would exciting..